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Atlante

Questo Atlante non sostituisce le esercitazioni teorico-pratiche che, abitualmente, accompagnano le lezioni di Anatomia Comparata, ma vuol essere un sussidio per la revisione e il ripasso di concetti acquisiti a lezione e di preparati studiati durante le esercitazioni.

L'Atlante è formato da due parti: una, indicata come Anatomia Macroscopica, illustra alcuni dei più significativi pezzi scheletrici studiati, provenienti dalla collezione dell'Istituto di Anatomia Comparata, da tempo confluito nel Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi.

La seconda parte, indicata come Anatomia Microscopica, presenta le riproduzioni di numerosi vetrini, studiati durante le esercitazioni di Anatomia Microscopica Comparata, suddivisi per apparati. In particolare, sono stati presi in esame in modo più approfondito l'apparato Tegumentario e il Digerente, mentre per gli altri apparati (Respiratorio, Nervoso, Endocrino, Riproduttore, Escretore) vengono presentati solo alcuni vetrini a titolo esemplificativo.

Ogni apparato è preceduto da una breve introduzione che ne schematizza l'organizzazione generale sulla base di concetti per il cui approfondimento si rimanda, naturalmente, al libro di testo.

DISPONIBILE online la nuova versione interattiva dell'atlante con tutte le tavole: Prova l'Atlante Interattivo

Sono vietate le riproduzioni non autorizzate. E' vietata la commercializzazione del CD.

Anatomia macroscopica

Questa parte, indicata come Anatomia Macroscopica, illustra alcuni dei più significativi pezzi scheletrici studiati, provenienti dalla collezione dell'Istituto di Anatomia Comparata, da tempo confluito nel Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi.

Apparato Scheletrico

Obiettivi delle esercitazioni sull'apparato scheletrico:

  1. riconoscimento di alcune componenti dell'apparato scheletrico, anche al variare delle loro forme in relazione all'adattamento e alla specializzazione (per es. scheletro assile e appendicolare)
  2. individuazione di complessi funzionali (cranio viscerale e neurocranio; scheletro branchiale e gabbia toracica) in relazione a ruoli specifici; di modificazioni della colonna vertebrale imposte dal passaggio dall'ambiente acquatico a quello terrestre; delle differenze nell'articolazione maxillo-mandibolare di uno squalo e quella di un mammifero.

Generalità

Nell'apparato scheletrico dei Vertebrati si riconoscono parti più superficiali, generalmente derivate da un processo di ossificazione diretta o di membrana di elementi mesenchimali nel derma, e parti più profonde, derivate da ossificazione di strutture cartilaginee embrionali. Nel primo caso, le ossa si definiscono dermiche (o dermascheletro) o scheletro di rivestimento; nel secondo caso, endocondrali o scheletro di sostituzione.

Sono esempi di ossa dermiche : la clavicola (cintura pettorale); le ossa frontali e parietali del neurocranio.
Sono esempi di ossa endocondrali : la scapola; le ossa lunghe degli arti; la cintura pelvica.

Colonna vertebrale

La colonna vertebrale è costituita da vertebre, articolate fra loro in serie a formare l'asse scheletrico dei Vertebrati per l'attacco della muscolatura segmentale e, nei Tetrapodi terrestri, per la connessione con gli arti. In tutti i Vertebrati si continua posteriormente con la coda e, anteriormente, con il cranio.

La forma delle vertebre varia da classe a classe (e, talvolta, anche nell'ambito della stessa classe) in maniera considerevole:

  1. le vertebre anficeliche, con profilo a clessidra e due cavità articolari, una anteriore ed una rivolta posteriormente o caudale, sono tipiche dei Pesci cartilaginei e ossei .
  2. le vertebre opistoceliche, con il corpo provvisto di una sola cavità articolare, rivolta posteriormente, sono caratteristiche di Anfibi Urodeli e di Rettili Cheloni.
  3. le vertebre proceliche, con il corpo provvisto di una sola cavità articolare, rivolta anteriormente, sono caratteristiche di Anfibi Anuri e di tutti gli altri Rettili.
  4. le vertebre eteroceliche, con le due superfici articolari a "sella", che garantiscono un rigido ingranamento fra le vertebre contigue, ruotate di 90° l'una rispetto all'altra, sono tipiche degli Uccelli.
  5. le vertebre anfipiane, con le due superfici articolari piatte, sono quelle dei Mammiferi.
Cinti

Definiamo come cinti (o cinture) le strutture scheletriche basali delle pinne pari dei Pesci e degli arti dei Tetrapodi e, pertanto riconosciamo un cinto pettorale o anteriore (o toracico, in Uccelli e Mammiferi), connesso con le pinne pettorali (e arti anteriori dei Tetrapodi ) e un cinto pelvico o posteriore connesso con le pinne pelviche (e arti posteriori). Nei Tetrapodi, i cinti connettono gli arti con la colonna vertebrale.

Cinto pettorale

Il cinto pettorale ha forma grossolanamente arcuata e negli Ittiopsidi è in genere formato da quattro ossa principali: clavicola e coracoide (ventrali); cleitro e scapola (dorsali).
Coracoide e scapola sono di origine endocondrale, mentre clavicola e cleitro sono ossa dermiche.
Nel corso della filogenesi il cinto pettorale tende a semplificarsi, e ad assumere caratteristiche specifiche nelle diverse classi:

Cinto pelvico

Il cinto pelvico compare solo nei Tetrapodi, ed è costituito da tre ossa di origine endocondrale: ileo (dorsale), ischio (caudale) e pube (ventrale). Tali ossa delimitano la cavità acetabolare nella quale si inserisce la testa del femore.
Contrariamente al cinto pettorale, collegato alla colonna vertebrale da robusti fasci muscolari, il cinto pelvico si articola saldamente con le vertebre sì da formare, con la colonna, un anello rigido (es. bacino dei Mammiferi) con il quale si articolano gli arti posteriori.
Il cinto pelvico può presentare gradi diversi di specializzazione in relazione:

  1. al tipo particolare di deambulazione per es. il salto (es. cinto pelvico di Anfibio Anuro)
  2. alla presenza di un carapace e di un piastrone come nei Rettili Cheloni (es. cinto pelvico di Tartaruga)
  3. all'assetto bipede degli Uccelli, nei quali si forma il sinsacro (es. cinto pelvico di Cigno, cinto pelvico di Struzzo), o dei Primati (bacino).
Appendici pari

Le appendici pari sono gli elementi che svolgono una funzione primaria nella locomozione dei Vertebrati.
Esse sono rappresentate da: pinne pari e arto chiridio .
In alcuni Vertebrati le appendici possono essere assenti per regressione secondaria, come accade in diversi pesci (es.Teleostei Anguilliformi) che mancano di pinne pari e ventrali, e in diversi Tetrapodi (es. Mammiferi Cetacei e Sirenii) che non presentano gli arti posteriori o che sono completamente privi di arti (es. Anfibi Apodi, Rettili Ofidi e Sauri Anguidi).

Pinne

Le pinne pari sono gli organi stabilizzatori e propulsori dei pesci e vengono distinte in pettorali (anteriori) e pelviche(posteriori). I pesci possiedono anche pinne impari mediane distinte in: dorsali (una o più), anali (una o più) e caudali(una). Le pinne impari, ad eccezione della caudale, con ruolo propulsivo, non contribuiscono attivamente al movimento.

Arto chiridio

L'arto dei tetrapodi (anteriore e posteriore) è costituito da tre segmenti seriati: avambraccio/coscia o stilopodio ; braccio/gamba o zeugopodio e mano/piede o autopodio (a sua volta suddiviso in: basipodio; metapodio; acropodio). Si ipotizza che esso sia derivato, almeno in parte, dalla pinna pari di un gruppo di Pesci Ossei (Crossopterigii); il piede e la mano sarebbero assolute novità filogenetiche.

Specializzazioni

L'arto tetrapode, con il progressivo sollevamento del corpo dal terreno (Anfibi vs Rettili) fino al raggiungimento dell'assetto bipede negli Uccelli e in alcuni Mammiferi come i Primati (Uomo compreso), consente ai Tetrapodi di deambulare con gradi crescenti di agilità. Si caratterizza inoltre per un'ampia gamma di specializzazioni come il volo (es. ala di Uccello), lo scavo , la corsa e il salto (es. dito e metacarpo di Cavallo; braccio di Artiodattilo, mani di Stambecco), il nuoto etc.

Cranio

Il cranio di tutti i Vertebrati Gnatostomi puo essere distinto in due parti: il neurocranio costituito da elementi articolati fra loro a formare una teca (teca cranica) protettiva per l'encefalo e i più importanti organi di senso e il cranio viscerale o splancnocranio (o, anche, branchiocranio) costituito da sette archi viscerali (o loro derivati) organizzati a fornire sostegno e protezione alla bocca e all'apparato branchiale.

Sospensioni

Nel corso della filogenesi si stabilisce una relazione sempre più stretta fra neurocranio e splancnocranio attraverso articolazioni più o meno ampie dette sospensioni:

  1. sospensione anfi-stilica, la più antica, osservabile in alcuni Condroitti (sia il palato-quadrato sia l'io-mandibolare si articolano con il neurocranio)
  2. sospensione io-stilica, si osserva nella maggior parte dei Pesci (soltanto l'io-mandibolare si articola con il neurocranio, es. cranio di Squalo, cranio di Osteitto, Acipenser)
  3. sospensione auto-stilica, si osserva nei Tetrapodi (neuro- e splancnocranio tendono a fondersi estesamente, es. cranio di Chelone, cranio di Loricato, cranio di Falcone, cranio di Carnivoro, di Artiodattilo, di Sdentato).

Modificazioni e Specializzazioni

Tra le modificazioni riguardanti lo splancnocranio va ricordata quella relativa al I e al II arco viscerale. L' osso io-mandibolare (=porzione dorsale del II arco viscerale), che nei Pesci (cranio di Squalo) partecipa alla sospensione io-stilica, dagli Anfibi si trasforma nel primo dei tre ossicini dell'orecchio medio ovvero la staffa (o columella), mentre il I arco viscerale mantiene la sua funzione di sostegno dell'apertura buccale e tale rimane in Rettili e Uccelli. Nei Mammiferi l'articolare e il quadrato (I arco viscerale) si trasformano rispettivamente nel martello e nell'incudine, completando così la catena degli ossicini dell'orecchio medio.

In questa Classe l'articolazione maxillo-mandibolare si forma ex novo ( fra il dentale e la squama del temporale) (per es. cranio di Carnivoro). Infine ricordiamo che nei Rettili e nei Mammiferi le coane (o narici interne) arretrano progressivamente nella volta buccale per la formazione del palato secondario (cranio di Chelone, cranio di Loricato) setto osseo orizzontale che separa le vie respiratorie dalla via alimentare. Il palato secondario si riduce fino a scomparire negli Uccelli (cranio di Falcone, Galliforme) presumibilmente in relazione alla perdita dei denti e alla presenza del becco.

Anatomia microscopica

L'anatomia microscopica comparata costituisce l'approfondimento di conoscenze già acquisite nei corsi di Citologia ed Istologia che, nell'ambito del corso di Anatomia Comparata, vengono primariamente finalizzate al riconoscimento:

  1. delle componenti cellulari e tissutali dei vari apparati e delle loro modificazioni nel corso della filogenesi, anche in relazione all'adattamento e alla specializzazione (per es. la stratificazione dell'epidermide assume caratteri e significato diversi nei Pesci e nei Tetrapodi)
  2. del rapporto fra morfologia e funzione, anche nell'indagine microscopica
  3. delle differenze strutturali fondamentali fra gruppi sistematici diversi
Apparato Tegumentario

E' costituito dalla cute (o pelle, tegumentum in latino) e da una notevole varietà di strutture annesse o derivati cutanei caratteristici delle diverse classi di Vertebrati.

Cute

La cute è formata da una membrana esterna con le caratteristiche di epitelio pluristratificato, l'epidermide (origine ectodermica), dal derma sottostante (origine mesodermica) e dalla tela sottocutanea connettivale (o ipoderma), che collega la cute alla muscolatura scheletrica.

Aspetti funzionali

Le funzioni dell'apparato tegumentario sono molteplici e strettamente correlate all'ambiente in cui l'animale vive.
In tutti i vertebrati la cute svolge funzione protettiva (da insulti meccanici e da penetrazione di agenti fisici, chimici e biologici nell'organismo) e sensoriale, grazie ai numerosi recettori nervosi, tattili, termici, dolorifici etc., in essa presenti.

Epidermide

L'organizzazione dell'epidermide e gli annessi cutanei si modificano notevolmente in relazione al passaggio dei Vertebrati dalla vita acquatica alla vita terrestre e alla termoregolazione.

In particolare, l'epidermide può presentare:

  1. Stratificazione meccanica (negli Ittiopsidi o Pesci)
    La stratificazione meccanica è caratterizzata da strati di cellule metabolicamente attive e spesso secernenti muco e altre sostanze (vere e proprie ghiandole unicellulari) e da cheratinociti.
    Nei Pesci la cute contribuisce a regolare gli scambi osmotici tra organismo e ambiente. Lo strato più esterno di cellule può produrre una cuticola che riveste l'animale in modo continuo pur consentendo scambi con l'ambiente.
  2. Stratificazione funzionale (nei Tetrapodi)
    La stratificazione funzionale è caratterizzata da uno strato basale o germinativo di cellule in divisione, dal quale originano le cellule degli strati sovrastanti (in maggioranza cheratinociti, contenenti quantità variabili di cheratina, compresi quello più superficiale, o strato corneo, formato da cellule morte, corneificate e desquamanti.
    Questo tipo di stratificazione è presente nell'epidermide dei Tetrapodi (Anfibi, Rettili, Uccelli e Mammiferi), e si oppone efficacemente all' essiccamento determinato dalla perdita d'acqua nell'ambiente terrestre.
    In Uccelli e Mammiferi contribuisce al mantenimento costante della temperatura corporea (termoregolazione).
    Nei Rettili, e più limitatamente in Uccelli e Mammiferi, lo strato corneo forma le squame.
Derma

Anche l'organizzazione del derma, come quella dell'epidermide, riflette adattamenti al tipo di ambiente in cui l'animale vive:

  1. negli Anamni (Pesci e Anfibi) il derma è costituito da connettivo denso (strato compatto) e lasso (strato lasso) e la linea di giunzione dermo-epidermica è rettilinea.
    Il derma contiene:
    • scaglie (cicloidi, ctenoidi, placoidi) nei Pesci
    • dermoliti o dermatoliti nei Bufonidi (Anfibi Anuri)
    • ghiandole mucose e sierose negli Anfibi
    • cellule pigmentate o cromatofori (melanofori, iridofori, xantofori) nei Pesci e negli Anfibi
  2. negli Amnioti (Rettili, Uccelli e Mammiferi) il derma è formato unicamente da connettivo compatto (derma compatto) e la linea di giunzione dermo-epidermica è corrugata dalle papille dermiche . Queste, particolarmente sviluppate nei mammiferi, aumentano efficacemente la superficie di scambio fra derma, ricco di vasi, ed epidermide, che ne è priva.
    Il derma contiene anche corpi ghiandolari come l'uropigiodegli Uccelli; le ghiandole sebacee, sudoripare e mammarie dei Mammiferi; e recettori cutanei come i Corpuscoli di Pacini dei Mammiferi.
    Nel derma, infine, sono inseriti derivati cornei dell'epidermide come le penne degli Uccelli e i peli dei mammiferi.
Apparato Digerente

L'anatomia dell'Apparato digerente dei Vertebrati è un esempio di notevole conservazione filogenetica se paragonata a quella di altri apparati (come ad es. il tegumentario o l'escretore). Il piano strutturale di questo apparato si modifica assai poco nel corso della filogenesi. Pertanto lo studio comparato al microscopio terrà conto delle caratteristiche strutturali dei vari tratti dell'intestino non solo in relazione all'adattamento ma anche alla loro funzione specifica.

Generalità

In tutte le classi l'apparato digerente inizia con un'apertura imbutiforme o bocca che immette nel tubo digerente vero e proprio il quale termina, posteriormente, nella cloaca o con l'orifizio anale.
Lungo il suo decorso il cibo, assunto con la bocca, viene trasportato (faringe ed esofago), immagazzinato e digerito (stomaco e parte dell'intestino medio) e infine assorbito nelle sue componenti fondamentali (intestino medio). Il riassorbimento dell'acqua e l'espulsione delle feci avvengono nell'intestino posteriore .

Tonache

La parete del tubo digerente è costituita da quattro guàine sovrapposte o tonache che sono presenti in tutte le classi e che, procedendo dal lume del tubo verso la superficie esterna, sono: la tonaca mucosa, la tonaca sottomucosa, la tonaca muscolare e la tonaca sierosa.

Tonaca mucosa

La tonaca mucosa è istologicamente divisa in tre strati: un epitelio di rivestimento (d'aspetto variabile a seconda dei tratti), una lamina propria connettivale di supporto e un sottile strato di muscolatura liscia o muscolaris mucosae.

Tonaca sottomucosa

La tonaca sottomucosa, connettivale, contenente fibre e cellule nervose (plesso di Meissner), vasi e, a seconda dei tratti, adenomeri ghiandolari.

Tonaca muscolare

La tonaca muscolare è formata da due strati di muscolatura liscia a orientamento incrociato (uno strato circolare e uno longitudinale) cui si interpone il plesso nervoso di Auerbach. Nel tratto iniziale e in quello terminale la muscolatura è striata.

Tonaca sierosa

La tonaca sierosa, peritoneale è la più esterna.

Tratti

Il tubo digerente può essere suddiviso, da un punto di vista funzionale, in quattro tratti:

  1. intestino cefalico
  2. intestino anteriore
  3. intestino medio
  4. intestino terminale.
Le tonache (in particolare: mucosa sottomucosa e muscolare) che costituiscono la parete del tubo digerente presentano caratteristiche peculiari nei diversi tratti, utili al riconoscimento durante l'osservazione di preparati microscopici.

1. INTESTINO CEFALICO

L'intestino cefalico è costituito da bocca e faringe.

Caratteristiche delle tonache:

Organi accessori del tratto cefalico sono: la lingua e i denti.

2.INTESTINO ANTERIORE

L'intestino anteriore è costituito da esofago e stomaco.

Esofago

Caratteristiche delle tonache (Mammiferi):

Stomaco

Caratteristiche delle tonache (Mammiferi):

3.INTESTINO MEDIO(tenue)

Nei Mammiferi si riconoscono tre tratti: duodeno, digiuno, ileo.

Caratteristiche delle tonache:

4.INTESTINO TERMINALE

L'intestino terminale è costituito dall'intestino crasso (nei Mammiferi : colon e retto) e dall'ano.

Caratteristiche delle tonache:

Ghiandole

Il tubo digerente è accompagnato da ghiandole di cui le più sviluppate sono:

  1. le ghiandole salivari (assenti negli Ittiopsidi), riversano i prodotti di secrezione (saliva) nella cavità buccale.
  2. il fegato, riversa i prodotti di secrezione (bile) nel tratto medio dell'intestino.
  3. 3. il pancreas, riversa i prodotti di secrezione (succo pancreatico) nel tratto medio dell'intestino.
Specializzazioni

In questa sezione sono presentati esempi di variabili strutturali riportabili alla posizione sistematica del gruppo di appartenenza e, quindi al tipo particolare di alimentazione o, più in generale, di adattamento.
Sono inoltre presentati caratteri strutturali importanti per l'identificazione di un determinato tratto, in riferimento alla funzione svolta o alla sua origine embrionale.

Modificazioni della tonaca mucosa in relazione all'assorbimento di nutrienti

  1. Valvola spirale (intestino medio di Selacio, Pesce cartilagineo)
  2. Pieghe della tonaca mucosa (es. intestino medio di Pesce Teleosteo)
  3. Villi intestinali (es. duodeno di Mammifero)

Ghiandole della tonaca mucosa dello stomaco

La tonaca mucosa dello stomaco di un basso Vertebrato (es. Anfibio) ha un corredo ghiandolare meno sviluppato di quella di un Mammifero.

Caratteristiche della lingua

  1. Papille gustative di vario tipo (fogliate, filiformi, circumvallate etc.) sono tipiche della lingua dei Mammiferi.
  2. La lingua degli Anfibi è molto ricca di ghiandole mucose e povera di papille.

Aspetti strutturali caratteristici di particolari funzioni

  1. Funzione digestiva:
    abbondanza di ghiandole nella mucosa (es. stomaco di Mammifero, digiuno di Mammifero) e nella sottomucosa (es.duodeno di Mammifero) è espressione della funzione digestiva.
  2. Assorbimento:
    pieghe più o meno fitte ed abbondanti della mucosa e della sottomucosa (es. intestino medio di Pesce Teleosteo, intestino medio di Anfibio, intestino medio di Mammifero) riflettono un'attività prevalente di assorbimento.

Aspetti strutturali caratteristici di determinati tratti

  1. L'epitelio pavimentoso pluristratificato della tonaca mucosa è collocato in corrispondenza di bocca ed esofago o del tratto terminale del tubo digerente (rispettivamente derivati da stomodeo e proctodeo embrionali). In tutto il resto del tubo, l'epitelio è cilindrico monostratificato (ed origina dall'endoderma).
  2. Uno strato continuo di muco che riveste l'epitelio monostratificato è tipico dello stomaco e ne protegge la parete.
  3. Cellule mucipare o caliciformi distribuite fra gli enterociti dell'epitelio monostratificato sono tipiche dell'intestino medio.
Apparato Escretore

L'Apparato Escretore dei Vertebrati è formato da un paio di reni, dalle vie urinarie (ureteri), e dalla vescica, quando presente.

Le funzioni dell'Apparato Escretore sono correlate:

  1. al controllo omeostatico dell'equilibrio idrico
  2. alla secrezione di cataboliti (essenzialmente l'azoto, derivante dal catabolismo proteico, sotto forma di ammoniaca, urea o acido urico).
Reni

I reni sono organi pari formati dall'insieme dei nefroni, adibiti alla filtrazione del sangue ed all'elaborazione dell'urina e dai dotti collettori che convogliano l'urina verso le vie urinarie.

Nefrone

Il nefrone è l'unità funzionale del rene. Ciascun nefrone è costituito da:

  1. un corpuscolo renale o corpuscolo di Malpighi
  2. un tubulo renale.

Il corpuscolo renale è l'organo filtrante preposto alla formazione dell'urina primaria.
In particolare, esso è formato da:

  1. un glomerulo vascolare costituito da una rete di capillari fenestrati (mirabile arteriosa) interposta ad un'arteriola afferente e ad un'arteriola efferente
  2. una capsula a doppia parete o capsula di Bowmann, la cui parete interna o foglietto viscerale , aderente ai capillari fenestrati e costituita da cellule speciali dette podociti, forma il secondo importante elemento del filtro glomerulare.

Il tubulo renale, generalmente molto circonvoluto, è in diretta continuità con la capsula di Bowmann e ne raccoglie il filtrato o urina primaria.
Esso è formato da due tratti:

  1. il tubulo contorto ( o convoluto) prossimale
  2. il tubulo contorto ( o convoluto) distale.
I due tratti sono sono collegati da un breve tratto detto intermedio. Negli Uccelli e nei Mammiferi, il tratto intermedio si trasforma nell'ansa di Henle.
Lungo il tubulo l'urina primaria subisce modificazioni fisico-chimiche (anche per l'intervento di ormoni) e, quando raggiunge il tubulo collettore, essa si è trasformata nell'urina definitiva.

Specializzazioni

Nel corso della filogenesi, il nefrone si modifica nelle sue componenti e si specializza anche in relazione ai processi di adattamento dell'organismo ai vari tipi di ambiente. A titolo esemplificativo, vengono prese in esame le organizzazioni del rene di Anfibio e di Mammifero.

Vie urinarie

Le vie urinarie sono formate dagli ureteri (che conducono l'urina dai reni alla vescica), dalla vescica urinaria (presente nella maggior parte dei Vertebrati) e dall'uretra che comunica con la cloaca (in numerosi Vertebrati) o direttamente con l'esterno.

Apparato Riproduttore

I Vertebrati sono organismi per lo più a sessi separati (o gonocorici).

L'apparato riproduttore è formato da un paio di gonadi, dalle relative vie efferenti o gonodotti(spermiodotti, nel maschio e ovidotti, nella femmina), e, quando presenti, dagli organi copulatori.

Nelle gonadi sono presenti due componenti:

  1. germinale: gameti maschili (spermatozoi) e femminili (ovociti o uova)
  2. somatica (a funzione strutturale ed endocrina).
Gonade femminile

La gonade femminile è l'ovario.
La componente somatica delle gonadi femminili è rappresentata dalle cellule follicolari, a funzione strutturale ed endocrina. Esse circondano gli ovociti, insieme ai quali costituiscono i follicoli ovarici, a loro volta immersi in tessuto connettivo o stroma. Le cellule follicolari secernono l'estradiolo, uno dei più importanti ormoni sessuali femminili.

Caratteristiche

L'ovario presenta caratteristiche diverse nelle differenti classi di Vertebrati, in relazione al numero di ovociti, alla quantità di tuorlo in essi contenuto, e alla quantità di stroma interposto tra i follicoli. Lo stroma risulta poco sviluppato negli Anamni e molto sviluppato negli Amnioti.

Gonade maschile

La gonade maschile dei Vertebrati o testicolo è formata da ampolle seminifere (negli Anamni, tranne i Pesci Ossei) o da tubuli seminiferi (negli amnioti e nei Pesci Ossei) immersi in scarso tessuto stromale.
Nella gonade maschile le cellule somatiche sono di due tipi:

  1. le cellule di Sertoli (o cellule cistiche degli Anamni) a funzione trofica e strutturale
  2. le cellule di Leydig (o cellule interstiziali, perché poste fra i tubuli o le ampolle seminifere)a funzione endocrina; secernono il testosterone, il più importante ormone sessuale maschile.
Apparato Nervoso

Da un punto di vista anatomico, il SISTEMA NERVOSO è suddivisibile in:

  1. Sistema Nervoso Centrale (SNC), costituito dall'encefalo e dal midollo spinale accolti, rispettivamente, nella teca cranica e nel canale vertebrale.
  2. Sistema Nervoso Periferico (SNP), costituito dai nervi periferici (cranici e spinali), associati ai gangli (ammassi di corpi cellulari di neuroni) sensitivi (afferenti) e motori (efferenti), che connettono le strutture centrali ai recettori sensoriali e agli effettori.

La suddivisione del Sistema Nervoso in SNC e SNP e' convenzionale, ma utile ai fini dello studio anatomico, dal momento che le due divisioni sono strutturalmente e funzionalmente interconnesse.

Il SNP trasmette impulsi al SNC mediante neuroni afferenti (sensitivi) e fornisce risposte mediante neuroni efferenti (motori).
Il SNC svolge un ruolo di elaborazione ed integrazione delle diverse informazioni in ingresso ed in uscita.

Da un punto di vista funzionale, il SN e' suddivisibile in una componente SOMATICA ed una AUTONOMA.

La componente SOMATICA, controlla le risposte motorie volontarie (muscoli scheletrici).
La componente AUTONOMA, presiede alla cosiddetta vita vegetativa controllando molte funzioni involontarie come la contrazione della muscolatura liscia dei visceri e di quella striata cardiaca nonché la secrezione delle ghiandole esocrine.

La componente AUTONOMA del SNP e' costituita a sua volta da tre sistemi:

  1. 1) ortosimpatico (toraco-lombare) (partecipa alla risposta del corpo allo stress)
  2. 2) parasimpatico (cranio-sacrale) (promuove le fasi vegetative della vita e il mantenimento dell'omeostasi)
  3. 3) enterico (controlla le funzioni della muscolatura liscia dell'intestino)
Tipi cellulari

I tipi fondamentali di cellule che formano il Sistema Nervoso sono:

  1. I neuroni: cellule specializzate per la ricezione, conduzione, integrazione ed analisi di stimoli dall'ambiente interno ed esterno, al fine di produrre risposte appropriate negli organi effettori. Sono presenti in forma e dimensioni diverse.
  2. Le cellule gliali comprendono diversi tipi cellulari:
    1. Oligodendrociti: formano la guaina mielinica intorno agli assoni dei neuroni del SNC.
    2. Cellule di Schwann: sono presenti nel SNP dove svolgono un ruolo equivalente a quello degli oligodendrociti nel SNC.
    3. Astrociti: svolgono importanti ruoli di supporto meccanico e metabolico; partecipano alla formazione della barriera emato-encefalica.
    4. Cellule ependimali: rivestono i ventricoli encefalici ed il canale centrale del midollo spinale.
    5. Microglia: è il sistema monocitico-macrofagico, attivato in seguito ad infezione o danno tissutale.
Citoarchitettonica

In generale il SNC presenta un'organizzazione o citoarchitettonica caratterizzata dalla presenza di aree di sostanza grigia nelle quali sono prevalentemente collocati i corpi cellulari (o pirenofori o pericaria) dei neuroni, i dendriti, i tratti iniziali degli assoni (privi, questi ultimi di guaina mielinica) e le cellule gliali, e da aree di sostanza bianca, nelle quali sono prevalentemente localizzati gli assoni mielinizzati. Il suo colore bianco brillante è dovuto ai lipidi che formano la guaina mielinica.

Nel midollo spinale la sostanza grigia occupa la porzione centrale, assumendo un caratteristico aspetto a farfalla, mentre la sostanza bianca occupa la porzione periferica.

Nell'encefalo, la distribuzione delle due componenti non segue l'organizzazione ordinata osservabile nel midollo spinale, ma appare più complessa e varia nelle diverse parti. Nell'encefalo le aree di sostanza grigia sono organizzate in cortecce, quando la disposizione dei neuroni avviene lungo una superficie libera (es. corteccia cerebrale e cerebellare) e in nuclei, quando i neuroni sono organizzati in agglomerati, immersi in aree di sostanza bianca.

La citoarchitettonica di alcuni importanti centri nervosi dei Vertebrati è ben esemplificata dalle immagini dei vari preparati istologici riportati nelle tavole interattive.

Le sezioni di tessuto nervoso sono state colorate o con colorazioni istologiche del tipo Emallume-Eosina, che permettono di evidenziare i nuclei e i corpi cellulari, o con metodi di impregnazione argentica (metodo di Cajal, di Bodian, e di Golgi), che oltre a definire la forma dei corpi cellulari, mette in evidenza le ramificazioni di assoni e dendriti, permettendo lo studio delle connessioni neuronali.

Apparato Endocrino

L'apparato endocrino è costituito dall'insieme delle ghiandole endocrine che rilasciando i messaggeri chimici (ormoni) in circolo, controllano organi bersaglio anche molto distanti, coordinandone l'attività.
Le ghiandole endocrine, contrariamente alle ghiandole esocrine, sono prive di dotti e rilasciano il loro secreto direttamente nel circolo sanguigno.
Le ghiandole endocrine sono localizzate in parti diverse dell'organismo e sono eterogenee dal punto di vista morfologico ed embrionale. Tuttavia, una stessa ghiandola endocrina può presentare, nelle diverse classi di Vertebrati, caratteristiche morfo-funzionali filogeneticamente conservate.

Apparato Respiratorio

L'apparato respiratorio è composto da un insieme di strutture specializzate nello scambio di gas (ossigeno e anidride carbonica) tra l'ambiente esterno ed il sangue.

In tutti i Vertebrati, lo scambio gassoso avviene in corrispondenza di membrane respiratorie formate da epiteli monostratificati sovrapposti ad una componente sottomucosa riccamente vascolarizzata.

Gli organi adibiti alla respirazione sono:

  1. Le branchie nei Vertebrati acquatici
  2. I polmoni nei Vertebrati terrestri
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